Quando ero piccolo m’innamoravo di tutto
– De Andrè, Coda di lupo

Mi sono sempre ritrovata nella frase qui sopra.
Quando ero piccola collezionavo immagini, foglie, carte da regalo e tutto ciò che mi faceva innamorare durante la giornata.
Mio nonno raccontava sempre che quando mi veniva a prendere a scuola avevo ogni volta le mani piene di straripanti di cose.
“Lasciale giù, che se cadi non puoi appoggiare le mani e ti fai male”.
Ecco perché mi sono ritrovata spesso con le ginocchia sbucciate, ma le mani pieni di “tesori” che a casa coloravo, incollavo, infilavo in un quaderno A4.
Nascevano così collage, fumetti, peripezie di parole, incastri di forme, attraverso cui una bambina, che provava troppe emozioni e non aveva le parole per spiegarle, poteva scoprire se stessa.
Oggi ho 35 anni, continuo ad innamorarmi di (quasi) tutto e faccio ancora qualcosa di molto simile, che da qualche anno ho scoperto avere un nome: visual journaling.
Che cos’è il Visual Journaling?
Il visual journaling altro non è che un modo più visivo per fare journaling.
Journaling viene da “journal”, significa “diario” e consiste nello scrivere rigorosamente A MANO, lasciandosi andare al flusso di pensieri.
Si può fare journaling su temi specifici, partendo da alcune domande di coaching o attraverso esercizi come le pagine del mattino (di cui ti parlerò).
L’obiettivo è entrare in un flusso quasi meditativo che ti permetta di esplorare ciò che provi.
Il visual journaling è ancora più diretto perché le immagini sono il linguaggio prediletto dell’inconscio e dell’anima.
Ecco perché disegnare, scarabocchiare, scrivere fuori dalle righe, partire da immagini o fotografie, incollare, divagare con i colori potrebbe essere ancora più efficace per comprendere meglio le tue emozioni, chi sei e cosa desideri.
Non so tu, ma io non riesco proprio a scrivere dentro ai bordi.
Quando apro il mio quaderno, con il preciso intento di viaggiare dentro di me, inizio a scrivere in modo preciso e delineato su una riga immaginaria e poi le parole iniziano a prendere spazio, a trasformarsi a deviare in forme e disegni ed io smetto di pensare, la mia mente sempre troppo attiva finalmente tace e ho accesso a quel luogo che è una realtà non ordinaria, ma più autentica.
I benefici del Visual Jornalig in sintesi:
- ti permette di lasciare da parte i pensieri e svuotare la mente, raggiungendo uno stato quasi meditativo, anche se non sei avvezza a meditare
- ti permette di accedere alla tua parte più inconscia ed intuitiva
- stimola la tua creatività in modo diretto e indiretto
- ti aiuta a guardare te stessa e le situazioni che vivi “da fuori”, in modo più oggettivo
- ti consente di esprimere le tue emozioni

Quando fare Visual Journaling?
Come per il journaling e qualsiasi altra pratica, non credo esista una regola. Ciò che posso consigliarti è di farlo diventare un piccolo rituale e scegliere quindi non un’ora, ma un momento della giornata, che può essere al mattino, dopo pranzo, prima di sera, in cui poterti dedicare a questa pratica.
Cosa ti serve per fare Visual Journaling?
- un quaderno, ma potrebbero bastare anche dei semplici fogli di carta. Spesso io utilizzo fogli sparsi e poi li cucio/ricamo insieme
- colori: pastelli, pastelli acquarellabili, gessetti, pennarelli, ma anche tempere, biro. Ai link affiliati trovi i miei prodotti preferiti, ma in realtà ti consiglio di partire con ciò che già hai in casa e con la pratica permetterti di sperimentare e capire quali siano i tuoi strumenti preferiti. Se poi vorrai anche condividerli con me ne sarò felice!
- immagini ritagliate da giornali, album illustrati, calendari e qualsiasi altro supporto cartaceo che richiami la tua attenzione
- carte colorate e decorative o particolari come quella con i fiori (una delle mie preferite), carta per scrapbooking, washi tape. Io utilizzo anche catta pacco e regalo riciclata, scampoli di stoffa, nastri e materiale di recupero che trovo in giro per casa.
- un paio di buone forbici, ma io amo anche quelle che permettono di realizzare ritagli creativi, perforatrici, colla a rullo e a stick.
- IL CONSIGLIO IN PIÙ: non è necessario, ma consigliato, quello di crearti uno spazio sacro che possa accendere tutti i tuoi sensi, grazie magari a candele profumate o incensi, diffusori con olii essenziali e qualsiasi altra cosa che amplifichi il senso di sacro e piacere con cui mi auguro ti connetterai mentre ti dedicherai a questa pratica
Alcuni prompts da cui partire per fare Visual Journaling
Il primissimo prompt da cui ti consiglio di partire è dedicato a te stessa.
Prova a chiederti: cosa sarei oggi, se fossi “un fiore”? “un albero”? “una poesia” o “una canzone”, magari ancora un’opera d’arte?
Cerca immagini che rispondano a queste domande e incollale insieme.
Altri spunti sempre validi sono legati alle emozioni, quindi provare a cercare immagini o a disegnare come ti senti e/o come vorresti sentirti.
Ora tocca a te!
mettiti subito all’opera e se ti va poi condividi con me le tue esperienze di Visual Journaling.
Ti aspetto sul mio canale telegram “Fai dell’ordinario una poesia” e alla mia newsletter dove potrai trovare sempre nuovi spunti creativi.
ISCRIVITI ALLA MIA NEWSLETTER
PER NUOVI SPUNTI CREATIVI


