Ricorderò questo viaggio in Bretagna e Normandia come quello che mi ha fatto cambiare il mio modo di vedere il viaggio.
Quella che vedi da lontano non è un’isola,
ma è la mia anima che a volte si sente sola.
È un’anima che soffre di bassa ed alta marea,
come l’île de Brehat.
Ti giri e dove c’erano saldi pensieri
ora le sabbie sono sommerse di sole confusioni
Vi sono scoscese scogliere e sacre sensazioni
gabbiani che le lasciano gridando
ed agapanto che vi si aggrappa cantando
il mio cuore è un’isola
anche se nessun uomo lo è veramente.
il mio cuore è un’isola
i giorni dispari e le notti di eclissi
si allinea al rumore del vento,
per sentirsi parte del tutto.
Ho abbandonato tutti i pesi del cuore
su una scogliera ad Ètretat
soffro di vertigini
perché ho paura che se li guardo cadere
quei pesi possano arrampicarsi indietro
rimpossessarsi del blu
rifarsi sul verde
raggirare il colore del vento
ho scritto una nota, mentre camminavo sul precipizio:
ricordati della tua àncora
Sono anni che mi esercito a fare il sommozzatore
del “fiume sotto il fiume”
del “mare sotto il mare”
eppure, a volte,
ho ancòra bisogno di te àncora
perché se mi perdo ad ascoltare
il rumore delle onde,
rischio di non risalire
Così fosse, vienimi a cercare,
sarò abbracciata alla grande madre.