ELOGIO DELLE PAURE
“Nel mondo la paura è veramente invincibile, in tutte le sue forme: sia come paura di qualche cosa conosciuta o sconosciuta, sia come paura della paura, sia come paura della paura della paura, sia come paura della paura della paura della paura – che è la più frequente di tutte”
– I. Sibaldi
Da poco ho scritto un elogio alle mie paure [se non lo hai già letto, puoi recuperarlo qui] perché ho compreso come queste possano essere, sì, malsane, ma anche sane.
Mi sono resa conto che, se sono uscita indenne da situazioni pericolose o di allarme, è stato proprio grazie alle mie paure.
Alla base di ciò vi è una semplice spiegazione fisiologica: la paura “sana” attiva il sistema nervoso simpatico, porta maggior afflusso di sangue nei muscoli, fa aumentare il battito cardiaco, rendendoci più reattivi.
Ecco, questa è la funzione buona della paura, quella che ha permesso all’Homo Sapiens di evolversi e sopravvivere in un mondo pieno di minacce, sviluppando quella miriade di abilità diverse che oggi fa di noi gli esseri umani che siamo.
Se la paura buona ci sprona verso l’azione, quella malsana invece ci blocca.
Hai presente quella sensazione di panico che sembra stritolarti quando sei in preda alla paura?
A livello fisiologico, il panico, che è la derivazione della paura, attiva il sistema nervoso autonomo parasimpatico, che abbassa la pressione sanguigna e la temperatura corporea, fa aumentare la sudorazione, dilata le pupille, provocando la paralisi e facendoci rimanere immobili di fronte al pericolo, incapaci di reagire.
LA STRATEGIA DELL’EVITAMENTO
Per sfuggire a questa sensazione di panico, spesso mettiamo in atto l’evitamento, una vera e propria strategia che porta a svincolarci da quelle situazioni che in precedenza ci hanno generato paura e terrore.
È un controllo illusorio perché l’evitamento a lungo andare ci blocca in una sorta di “limbo”, dove non siamo in presenza di pericoli reali, ma di paure immaginarie.
È questa “paura della paura” che può arrivare ad influenzare il raggiungimento dei nostri obiettivi e anche dei desideri.
Quando parliamo di paura quindi non possiamo non farlo considerando anche i desideri e la nostra capacità di desiderare.
LA PAURA DI DE – SIDERARE
“Ti è evidente, credo, che chi ha paura non de-sidera, dato che de-siderare è spingersi oltre i confini del mondo: chi ha paura, si accontenta di una piccola porzione di mondo e ci si rifugia, a volte anche per tutta la vita”
– I. Sibaldi
Cos’è il desiderio?
Una mancanza.
Qualcosa che ha un forte significato per noi, che però oggi non abbiamo, ma che vogliamo ottenere per il nostro domani.
Fare leva sul “senso della mancanza” è una delle tecniche più usate nel marketing, però sappi che in quel caso quello che senti non è vero de-siderio. La riprova di questo è che quando arriviamo a possedere spinti solo dal consumismo, non ci sentiamo appagati e dopo aver ottenuto ci rivolgiamo presto, come trottole, verso nuovi desideri.
I desideri autentici invece riempiono la nostra vita, portando scopo, passione e gioia.
[Avrai capito come attraverso i desideri che esprimiamo possiamo imparare molto su di noi e sulle cose che hanno veramente valore per la nostra anima. È proprio quello che è successo a me, come ti raccontavo qui]
DE – SIDERARE AUTENTICAMENTE
Ti è mai capitato invece di desiderare fortemente qualcosa e allo stesso tempo avere una grande paura di ottenerla, per poi perderla?
Se sì, probabilmente, quello era un desiderio autentico.
Ma allora perché ne abbiamo paura?
Perché spesso questi desideri autentici non coincidono con tutte le convenzioni che la società ci ha imposto fin da bambine e bambini.
Sì, il nostro desiderio è stato sabotato da ogni parte da quelle che vengono chiamate “convinzioni limitanti”, ovvero pensieri e credenze che ci siamo costruiti dall’infanzia, “imbeccati” dalla società, a cui crediamo in modo così profondo che siamo arrivati a pensare che siano certezze immutabili.
Le convinzioni limitanti si possono manifestare in tantissimi modi, anche attraverso pensieri che sembrano apparentemente di buon senso: “non si può avere la pretesa di desiderare con una pandemia in atto, meglio accontentarsi, dico bene? Anzi, stiamo proprio con i piedi per terra”.
A parlare così sono le paure che si manifestano e che non fanno che limitare le nostre scelte, sfigurando la nostra immagine della realtà.
[Sai quante volte io mi sono detta frasi simili? Tantissime, e questo in passato mi ha portata a mettere in atto un numero svariato di autosabotaggi ]
De-siderare è spesso difficile perché significa fare un salto nel buio alla scoperta di sé stessi e della propria verità.
Per timore di fallire in questa ricerca, allora, ci si accontenta.
Per timore di perdere la compiacenza altrui, non si osa desiderare.
Tanto che moltissime volte “organizziamo” le nostre vite in base a queste paure, investendo tante energie in compromessi e nell’evitare accuratamente i nostri desideri.
L’ANTIDOTO ALLA PAURA È L’ALLENAMENTO AL DE-SIDERARE
“Sarebbe così semplice? È sufficiente Voler conoscere e de-siderare e le paure passano?”
I. Sibaldi
No, non lo è.
Non voglio mentirti: la paura farà sempre parte della nostra esistenza e non possiamo controllare questa emozione, possiamo solo accoglierla e trasformarla in potere.
Come? attraverso i de-sideri.
Per arrivare ad essi dobbiamo esercitare la nostra capacità di manifestarli, di de-siderare insomma.
Se cerchi l’antidoto alla paura che blocca ora la tua vita, sappi che è proprio questo: prendersi cura dei propri desideri.
Puoi cominciare a prenderti cura della tua capacità di de-siderare scaricando qui la guida gratuita che ho creato sui 101 desideri.
Se non hai idea di che cosa siano i 101 desideri, ti consiglio di leggere qui!
La paura ti blocca a livello più profondo e senti il bisogno di lavorare su questa emozione?
Prenota una call insieme a me. Alla fine della nostra sessione ti darò anche degli esercizi di fotografia sciamanica personalizzati per affrontare “la paura della paura”.